La Questione Sud è tutt’altro che secondaria in questa campagna elettorale. Venti milioni di cittadini meridionali meritano di essere informati con trasparenza su cosa i leader dei partiti intendono fare riguardo agli investimenti, alle opere, ai servizi già programmati dal PNRR nel Mezzogiorno.
Garantirete la quota Sud del 40 per cento? A questa domanda dovrebbero essere tenuti a rispondere senza ambiguità tutti coloro che si candidano a governare l’Italia. Ogni ragionamento opaco, ogni frase generica, può invece nascondere l’intenzione di riportare l’Italia indietro, alla stagione in cui si diceva che è inutile dare fondi al Sud perché tanto non è capace di spenderli.
La risposta di Azione–Italia Viva è molto chiara. Quella quota sarà garantita e si proseguirà sulla strada individuata dal governo Draghi. Sosterremo con assunzioni, affiancamenti o al limite con l’utilizzo di poteri sostitutivi le amministrazioni che non ce la fanno, con l’obiettivo che non un euro dei previsti 82 miliardi sia sprecato o dirottato altrove.
Siamo i soli a prevedere nel nostro programma un vasto capitolo dedicato al Mezzogiorno. È proprio all’inizio, subito dopo quello dedicato a Produttività e Crescita, perché siamo convinti che la ripresa italiana sia in larga parte legata al successo dei progetti già approvati e finanziati per nuovi collegamenti, infrastrutture, servizi, connessioni digitali nelle regioni del Sud.
Mi preoccupa, invece, la scarsa trasparenza della destra su questi temi. Serve un’operazione verità, subito.
Così come serve sul Patto per Napoli, non è sufficiente dire che “servono correttivi”. Personalmente credo che vada rispettato fino in fondo ogni impegno sottoscritto dal governo Draghi, per tutelare non un astratto accordo ma i servizi essenziali a cui i napoletani hanno diritto: assistenza, scuola, trasporti.
I cittadini di Napoli, di Bari, di Palermo, di Messina, di Catania, devono sapere se i cantieri per l’alta velocità sui quali contavano saranno aperti o meno. Le mamme di Giugliano hanno il diritto di sapere se i nuovi asili nido già programmati e finanziati saranno realizzati o no. Le famiglie pugliesi, siciliane, campane e di ogni altra regione meridionale hanno il diritto di essere informate sul destino dei progetti per il tempo pieno scolastico, per le palestre e per le mense da costruire entro il 2026. E le carte devono essere scoperte adesso, prima del 25 settembre, per consentire a ciascuno di fare le sue scelte in consapevolezza oltre che in libertà.